Quando ha incontrato il network Marketing per la prima volta?
«All’età di 25 anni ho avuto modo di sperimentare per la prima volta il Network Marketing, che mi ha spalancato le porte del mondo. Infatti, la maggior parte delle “risorse” di cui tuttora mi avvalgo proviene da quella prima esperienza quinquennale: rientrano la pianificazione degli obiettivi, l’evoluzione personale, la disciplina e l’etica professionale, nonché il concetto secondo cui la vera ricchezza consiste nel mettersi al servizio degli altri. Dalle mie risorse ho attinto la famosa citazione tratta dal discorso inaugurale di John Kennedy: “Non chiedere che cosa il tuo Paese può fare per te… In questo modo non si diventa ricchi in questo modo non si accumula una fortuna, né si ricevono onorificenze ed elogi… Ma chiedi ciò che puoi fare per il tuo Paese”. Così facendo si diventa ricchi. In altre parole, occorre creare servizi. E nessuno può farlo meglio del Network Marketing, a un livello basilare. Altro vantaggio eccezionale: si può cominciare da zero a prescindere dalla propria condizione fisica, personale, anche senza un particolare grado di istruzione… E’ proprio questo aspetto a renderlo interessante. In tal modo è possibile offrire ciò che io chiamo “capitalismo di base”».
Può darci una definizione?
«Trattasi del capitale gestito da molti e non da pochi. Negli ultimi 80 anni, abbiamo ripetuto che nel nostro sistema contrapposto al comunismo, il capitale appartiene alla gente. Nondimeno, il capitale che finisce nelle mani di pochissimi privilegiati assume una connotazione tirannica od oppressiva. Questo spiega perché abbiamo delle leggi anti-trust.Affinché il capitale sia utilizzato nel migliore dei modi, è indispensabile che venga gestito dal maggior numero di persone possibile. E quindi è lecito sostenere che il Network Marketing costituisce la risorsa più importante in termini di capitalismo di base. Si impara a prendere un pezzetto di capitale (il tempo) e un altro pezzetto (il denaro), per dare inizio al processo del sogno americano a partire dalla base».
Jim, se dovesse scegliere un aspetto del Network Marketing che costituisca in assoluto il miglior vantaggio per la gente, per cosa opterebbe?
«Ciò che ti permette di diventare, più che i guadagni. E puoi guadagnare veramente tanto. Come si sa, non me la sono cavata proprio male. A 31 anni ero già miliardario. Ma l’aspetto più notevole è da ricercare in quello che sono diventato, nelle strategie che ho imparato, nella società, nelle persone con cui sono entrato in società, nella gente che ho incontrato, nei corsi di formazione: tutto ciò mi ha permesso di acquistare conoscenze e capacità decisamente più preziose dei soldi».
Di tutte questa capacità, qual è stata più importante?
«La comunicazione: istruire, comunicare e quindi aiutare le persone ad avere fiducia nel loro potenziale, a strutturare i loro obiettivi, a misurarsi con qualcosa che non hanno mai sperimentato».
Quale aspetto della comunicazione ha segnato una svolta nella sua vita?
«La sincerità, l’onestà, l’importanza di dire la verità; imparare a mettersi sullo stesso piano degli altri, a far trasparire la lealtà».
Mi pare di capire che tutto sommato lei crede che ognuno tende a prevaricare sull’altro…
«Tutti lo fanno. La guerra fra il bene e il male si combatterà perennemente in ognuno di noi, ma dovremo relegare il male nell’angolo più recondito, permettendo al lato migliore del nostro essere di sbocciare».
Quali sono le sfide più importanti che una persona impegnata nella creazione di una società imperniata sul Network Marketing è chiamata a sostenere?
«Probabilmente la fiducia in se stessa. Tuttavia, di solito si può lavorare su questo aspetto durante una serie di incontri settimanali, in cui ci si può confrontare con altre persone che dopo un primo impatto contraddistinto dalla paura, hanno acquisito una certa fiducia nel loro potenziale. E nel Network Marketing si incontra una umanità varia: da chi stà muovendo i primi passi a chi si sta creando una fortuna, dal ragazzino di 18 anni che ha appena fornito la sua adesione a quello che guadagna tre milioni di dollari l’anno. E l’aspetto più strabiliante è che in virtù delle svariate tecnologie e dei media (conferenze, passaparola, trasmissioni via satellite, internet, audio e dvd), si possono conoscere da vicino tutte queste realtà! Nel tipico microcosmo aziendale, è assai difficile entrare in contatto, specie in modo confidenziale, con le “figure dell’Olimpo”. Con il Network Marketing, è facile avvicinare quelle persone che hanno realmente trasformato la loro esistenza a quasi tutti i livelli possibili e immaginabili. Per esempio, mandiamo il caso della madre che in un solo anno è passata da, da pensionata sociale, a capo di una grande organizzazione di Network Marketing in espansione: è alquanto improbabile che il tipico microcosmo aziendale offra simili opportunità.
Nel NM tutto avviene sotto i nostri occhi. Questa settimana incontri un tizio che appena un mese fa aveva dato inizio a questo processo di 1trasformazione, quando non riusciva nemmeno ad alzarsi in piedi e a pronunciare il proprio nome, ma oggi, tre o quattro settimane dopo, non si riesce a farlo scendere dalla pedana. Il vantaggio più saliente risiede proprio in quel tipo di trasformazione rapida, non nel denaro guadagnato con rapidità.E tutto ciò dà origine a un incredibile gruppo di sostegno. Tutte le persone che ti circondano ripetono: “Puoi farcela! Puoi farcela”. Un bell’impatto, non c’è che dire: si comincia a ottenere riconoscimenti anche per i progressi più insignificanti, un genere di riconoscimento che in casa nessuno si è mai degnato di concederti e che forse nessuno ti ha mai concesso una sola volta in vita tua!».
Perché le cose cambiano, se si può disporre di una platea osannante?
«Beh, tutti ne abbiamo bisogno: a casa, a scuola, nello sport, o in altre occasioni. Ecco perché si festeggia ogni qualvolta si ottenga un risultato. E così vediamo ragazzoni che pesano 100 kg e più darsi pacche sulle spalle, stringersi la mano e abbracciare chi ha “segnato”: insomma, si comportano quasi come fossero bambini. Ma, accidenti, se non è inebriante, se non è forte! Ed è incredibile quello che si prova quando ti stringono la mano e si congratulano con te per qualcosa che sei mesi fa non avresti nemmeno osato sognare. E’ un eccezionale sistema di supporto.
Se fosse il mio consigliere all’interno di questa azienda e io stessi muovendo i primi passi, come finirebbe Ia frase «John, Ia chiave per sfondare nel Network Marketing è…»?
«La prima cosa da imparare è come distribuire, con il passaparola. La seconda, sponsorizzare nuovi distributori. La terza, come addestrarli. E la quarta cosa da imparare è come ispirarli. Ma su un piano più personale, se si vuole avere successo, il primo passo consiste nel guardare in faccia la dura verità che ti rivela a che punto sei. Se non sei a buon punto, sii disposto, alla luce della verità, ad ammettere gli errori di valutazione che ti hanno portato dove sei ora.
Per innescare un cambiamento di matrice e esistenziale, non ti serve la motivazione, bensì l’educazione. E non esiste educazione migliore della verità.Se sei un fallito, la miglior cosa da ammettere è: “Sono un fallito”.
A 25 anni, quando ho incontrato Earl Shoaff, l’uomo che mi ha fatto conoscere il Network Marketing, mi dibattevo nel mondo del lavoro da sei anni ed ero un fallito. Non che fossi ridotto all’indecenza, ma il mese era troppo lungo perché i soldi mi potessero bastare. E lui mi ha detto: “Innanzitutto, se vuoi cambiar vita, devi ammettere che hai commesso degli errori di valutazione che ti hanno relegato in una posizione poco buona”. E mi ha indotto a riconoscere che ilproblema non erano gli altri, ma ero io.La verità mi ha peraltro aiutato a stabilire nuove quanto semplici direttive volte a gettare le basi per un percorso totalmente inedito. Il Network Marketing è da ritenersi valido in tal senso. Ti spinge a tracciare un percorso assolutamente nuovo. Durante i miei seminari, sono solito spiegare che una mela al giorno fa bene, anche se non sei tu l’artefice del risultato. Mangiamo una mela al giorno.Facciamo una passeggiata intorno all’isolato. Prendiamo un altro libro dalla nostra biblioteca: Teniamo un diario e annotiamo la prima voce. Cominciamo un nuovo percorso. Innanzitutto, avrai la dimostrazione del fatto che stai cambiando.E ora posso contare sulla promessa di Shoaff che ha detto: “Se cambierai, tutto cambierà per te”. Sono entrato in quell’ordine di idee e ha funzionato. Il Network Marketing rappresenta un validissimo supporto finalizzato alla realizzazione di quelle semplici e immediate variazioni di percorso che, se davvero vuoi seguirle, potranno culminare in una vicenda straordinaria».
Come vede il futuro del Network Marketing?
«E’ la grande rivoluzione del futuro, che sta già prendendo il posto del franchising. Come saprà, 30 anni or sono, il franchising conveniva parecchio. Papà e mamma potevano mettere in piedi un’attività con due, tre, cinquemila dollari. Oggi il franchising è proibitivo per una persona normale. Nel XXI secolo, il commercio al minuto riceverà nuova linfa essenzialmente dal Network Marketing. Le vere fondamenta del futuro sono da ricercare qui. Al vertice di tutto ciò, quindi, si colloca il commercio al minuto: negozietti, attività a conduzione familiare. A ruota, segue la grande distribuzione. Una volta è stato calcolato che se ogni attività inserita nell’ambito del commercio al minuto sparsa su tutto il territorio americano assumesse mezza persona, la disoccupazione verrebbe letteralmente spazzata via!Pertanto, la speranza del futuro deve essere riposta nel commercio al minuto e non nella grande distribuzione. La grande distribuzione è in declino. Decisamente, il Network Marketing è in continua espansione, e se il governo allenterà la pressione, come è auspicabile, sul commercio al minuto, allora avremo un’ottima occasione per essere competitivi nel XXI secolo. E non c’è nulla oltre al Network Marketing che possa sostenere in commercio al minuto in modo altrettanto massiccio, all’insegna del capitalismo di base».